“Doing Business with MAIT” è l’evento organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (DEMS), con il patrocinio di Confcommercio Palermo, la cui prima edizione si è svolta oggi nell’aula Borsellino della facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Palermo. Una ventina di imprenditori hanno incontrato gli studenti del Master of Arts in International Trade (MAIT), unico corso di laurea magistrale in lingua inglese dell’Ateneo palermitano, dedicato ai temi del commercio internazionale. Imprenditori e professionisti degli scambi internazionali hanno avuto modo di confrontarsi con gli studenti del primo e del secondo anno, condividendo opportunità di tirocini e occasioni lavorative.
L’evento verrà replicato due o tre volte l’anno (già oltre 70 imprese hanno manifestato interesse a partecipare), tra gli studenti del corso ed alcuni rappresentanti del tessuto produttivo dell’Isola, al fine di offrire opportunità di lavoro e tirocinio, nonché costruire un dialogo fruttuoso per potenziare l’internazionalizzazione delle imprese. In rappresentanza di Confcommercio Palermo, presenti la presidente Patrizia Di Dio e la vice presidente Margherita Tomasello e Marco Miceli del direttivo di Federmoda per l’azienda Laros. Presenti anche La Vucciria food concept e a La vie en Rose.
“La nostra missione è promuovere lo sviluppo nel segno dell’internazionalizzazione – ha detto Patrizia Di Dio -. Promuovendo la nostra cultura, automaticamente promuoveremo il nostro territorio e le nostre eccellenze, e quindi anche il turismo e la vendita dei nostri prodotti. Per fare questo abbiamo bisogno di risorse umane, sia nel senso di collaborazioni che di nuove imprenditorialità rafforzate da competenze e questo mi sembra il corso adatto. Sul fronte turismo – aggiunge Di Dio – c’è bisogno ancora di lavorare su standard adeguati. Noi imprese abbiamo bisogno di lavorare con una macchina amministrativa che si muova in direzione dell’efficienza. Noi propugniamo l’economia della bellezza, però il problema è che non tutto funziona in modo adeguato. Abbiamo le condizioni perché Palermo diventi fra le dieci città turistiche più attrattive del mondo. Ma dobbiamo allora rendere più accessibile la nostra terra che sconta arretratezza infrastrutturale e maggiori costi per venire in Sicilia e spedire dalla Sicilia; ma anche maggiori tempi per fare arrivare turisti e le nostre merci a destinazione. Sulla questione infrastrutture non è possibile impiegare tanto in termini di costi e di tempi”, conclude Patrizia Di Dio.
Margherita Tomasello