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VIOLENZA CONTRO LE DONNE, DI DIO (CONFCOMMERCIO): “UN PROBLEMA CHE RIGUARDA TUTTA LA SOCIETA’, NON SOLO LE DONNE. OCCORRE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE E CREARE OPPORTUNITÀ DI LAVORO E DI IMPRESA”

“Per combattere la violenza sulle donne, spesso figlia della fragilità maschile, occorrono prevenzione, educazione e cultura: una rivoluzione che sia in grado di costruire nuovi modelli. Non è solo un tema delle donne o per le donne, è anche un problema degli uomini e della società tutta. Da anni faccio un appello per dare vita a una “rete” di uomini contro la violenza sulle donne. La voce delle donne, da sola, non basta: accanto a loro devono esserci gli uomini ai quali chiediamo di scendere in campo in prima persona per una società più giusta e più sicura”.

Lo ha detto Patrizia Di Dio, vicepresidente nazionale di Confcommercio con incarico alla legalità e sicurezza, intervenendo a Milano al Convegno “Donna sicura: cultura, idee e strumenti” organizzato da ConFederSicurezza.

“Il primo baluardo contro la violenza di genere – ha proseguito – è l’indipendenza, innanzitutto quella economica. Il lavoro rafforza le donne, ne accresce l’autostima e le libera dai bisogni. Chiediamo da tempo un piano nazionale per l’occupazione femminile e l’auto imprenditorialità, non solo a supporto delle donne ma anche perché le donne possono rappresentare il motore del cambiamento e della ripresa. E adesso, con il Pnrr, ci auguriamo che sia davvero la volta buona perché anche il lavoro va nella direzione della indispensabile prevenzione. La prevenzione richiama alla sicurezza che è un prerequisito per la democrazia e la convivenza civile oltre che per lo sviluppo economico”. 

“Noi donne – ha concluso la Di Dio – siamo forti, più di quanto noi stesse crediamo: se economicamente indipendenti saremo ancora più forti e più libere. Così l’appello più appropriato mi sembra questo: siate imprenditrici, professioniste, lavoratrici autonome o dipendenti. Scegliete l’indipendenza che volete. Ma sceglietela! Sognate sempre di diventare ciò che desiderate. E fin quando non riuscite non rinunciate al lavoro. Mai. Perché il lavoro è prima condizione di libertà. Alla società tutta il compito di creare le opportunità di sviluppo e lavoro, la prima prevenzione contro la violenza sulle donne ”.

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